A base delle norme di comportamento degli operatori vi è il rispetto per ogni individuo considerato originale ed irripetibile, possessore di diritti e doveri. Questo pone nell’atteggiamento di confronto costante e di attenzione a non distruggere i valori degli utenti per sostituirli con i propri.
Strumento privilegiato è la dinamica delle relazioni interpersonali, pur nella distinzione dei ruoli, che evolvono nell’esperienza di ogni giorno, accettando la dimensione della quotidianità, e ancorando l’esperienza della vita comunitaria al contesto socio culturale ed alla storia del territorio.
La condivisione insegna a diffidare dalle standardizzazioni dei metodi, dalle forme inflessibili degli interventi, dalle monolitiche organizzazioni dei servizi.
La proposta educativa è centrata sulla pedagogia della relazione, più che su una pedagogia dei modelli o una pedagogia delle regole.
La tensione presente nell’essere in relazione implica una costante ricerca di sintesi tra contenuti apparentemente contraddittori.
La relazione con persone in difficoltà esige un rapporto educativo che:
- sia consapevole della disuguaglianza che nasce da bisogni a cui non sono state date risposte ;
- sa che la reciprocità della relazione presuppone la risposta al bisogno dell’altro ;
- conosce i rischi che la situazione presenta: il desiderio di onnipotenza, il coinvolgimento emotivo, la possibilità di manipolazione;
- utilizza tecniche e strumenti a patto che vengano salvaguardate le condizioni qualificanti la proposta;
si pone come persona in relazione prima che come tecnico, ma allo stesso tempo è cosciente dei limiti della semplice testimonianza di solidarietà, per quanto attendibile sia;
- accetta i momenti di conflitto che nascono dalla fermezza, con attenzione a non pregiudicare la relazione;
- sa che ogni progetto educativo richiede, pur nella provvisorietà, di fissare alcuni obiettivi, raggiungibili per tappe successive attraverso strumenti da calibrare ogni volta.
La modalità di intervento si esplica nel lavoro di équipe, che significa rispettarsi l’un l’altro come persone e come ruolo, integrare le conoscenze, produrre modalità di vivere, comunicare, lavorare sotto il segno della socialità e non dell’individualismo.
La formazione diventa la rielaborazione dell’esperienza e apprendimento teorico verificato nel concreto. A quella che è la formazione specifica e di base degli operatori si collegano strumenti specifici come la supervisione, il confronto organizzato e permanente, l’aggiornamento.