Regole interne

Regole interne e lista d'attesa
Diritti e obblighi che l’utente assume con l’accettazione del programma di assistenza
Prima dell’ingresso nella struttura residenziale l’utente firma il contratto educativo dove sono esplicitati i diritti e i doveri derivanti dall’accettazione del programma di assistenza.
Regole di vita comunitaria
Modalità di relazione con i familiari
I rapporti con i propri familiari e in genere tutti i rapporti con le persone esterne alla vita comunitaria, vengono concordati con gli operatori della comunità.

È permesso telefonare o scrivere ai propri familiari dietro esplicita autorizzazione degli operatori.

I familiari possono telefonare e chiedere informazioni agli operatori sui propri congiunti dalle ore 10.00 alle ore 19.00 di tutti i giorni, escluso il sabato e i giorni festivi.
Utilizzo del denaro
Il denaro serve a coprire le spese personali, esso viene consegnato agli operatori nel momento in cui si viene in comunità, quanto avanza verrà restituito al momento in cui termina la presenza in comunità.

Fanno parte delle spese personali: sigarette; farmaci, visite mediche specialistiche, ticket, dentista, ecc.; abbigliamento, accessori per l’igiene personale di marche specifiche; consumazioni fatte durante le uscite o altro che verrà concordato con le singole persone o con il gruppo.
Utilizzo di sostanze stupefacenti, di bevande alcoliche, di farmaci e psicofarmaci
Viene escluso l’utilizzo di sostanze stupefacenti di qualsiasi tipo, attualmente viene ammessa l’utilizzo delle terapie farmacologiche alternative (Metadone, Subutex); è anche escluso l’utilizzo di bevande alcoliche: vino, birra, superalcolici.

I farmaci e gli psicofarmaci possono essere utilizzati per terapie in corso, va comunque evitato l’abuso.
Uscite dalla Comunità
In linea generale le uscite sono ammesse solo se accompagnati dagli operatori o da una persona incaricata da essi. Si può uscire da soli nel caso che ciò faccia parte di un accordo con gli operatori. Le uscite senza l’autorizzazione degli operatori sono da considerarsi una interruzione del programma riabilitativo con il conseguente allontanamento dalla comunità.
Utilizzo degli ambienti
Ogni ambiente della comunità va utilizzato rispettandone la propria finalità. Si sottolinea che la camera da letto va utilizzata: per il riposo notturno; per il tempo necessario per la pulizia della stessa e per l’igiene personale.
Utilizzo delle sigarette.
Alla mattina viene dato un pacchetto di 20 sigarette che rientra nelle spese personali.
È possibile fumare anche il tabacco o la sigaretta elettronica.
Si fuma all’aperto e non negli ambienti chiusi; per fumare non si interrompono l’attività in corso: qualsiasi essa sia.


Rispetto degli orari e partecipazione alle attività
Il rispetto della puntualità negli orari e la partecipazione a tutte le attività proposte dalla comunità è la condizione minima perché il percorso riabilitativo possa dare dei risultati o per lo meno indica la disponibilità della persona a volere intraprendere un percorso di cambiamento della propria situazione.
Rapporto con i volontari
La funzione dei volontari che a qualsiasi titolo sono coinvolti nelle attività della comunità, oltre ad essere di integrazione (gestione delle serate e del fine settimana) a quella degli operatori, è quella di permettere l’allargamento delle possibilità relazionali con persone del contesto sociale e culturale dove è inserita la comunità.
Tali relazioni devono essere improntate al massimo rispetto.
Interruzione del programma riabilitativo
In caso di interruzione del programma riabilitativo la persona dovrà portare via, immediatamente, i propri effetti personali, in caso contrario la Comunità non risponde di eventuali smarrimenti; dopo 15 giorni, per motivi igienici, ciò che rimane verrà buttato via.
Eventuale denaro personale verrà consegnato ai familiari, oppure alla persona che interrompe il programma, dietro autorizzazione dei familiari. Eventuali debiti di denaro anticipato dalla Comunità per spese personali dovranno essere saldati.
La persona che interrompe o termina il programma comunitario non può chiedere alcun denaro per i servizi prestati durante la permanenza comunitaria poiché tali servizi o lavori sono parte integrante del percorso riabilitativo e non rientrano nella fattispecie di lavoro produttivo.

Utilizzo degli utenti nelle attività quotidiane
Gli utenti gestiscono le attività di: pulizia delle camere da letto, pulizia dei servizi igienici, pulizia degli ambienti comuni, di manutenzione ordinaria della comunità, collaborazione alla preparazione dei pasti, pulizia delle stoviglie e piatti, lavanderia.
Norme Comportamentali degli utenti in comunità
È da escludere qualsiasi forma di violenza sia fisica, sia psicologica, va anche eliminata qualsiasi forma di provocazione. In questi casi è possibile l’allontanamento immediato dalla comunità.
Anche il linguaggio si deve attenere alla correttezza evitando volgarità e bestemmie.
Il comportamento deve essere improntato al rispetto e alla cordialità, presupposti necessari affinché si possa creare una adeguata collaborazione tra tutti coloro che partecipano alla vita comunitaria.
Norme di comportamento degli operatori
I principi che sono alla base dell’agire e della modalità di essere degli operatori, sono il risultato della condivisione della vita comunitaria.

A base delle norme di comportamento degli operatori vi è il rispetto per ogni individuo considerato originale ed irripetibile, possessore di diritti e doveri. Questo pone nell’atteggiamento di confronto costante e di attenzione a non distruggere i valori degli utenti per sostituirli con i propri.

Strumento privilegiato è la dinamica delle relazioni interpersonali, pur nella distinzione dei ruoli, che evolvono nell’esperienza di ogni giorno, accettando la dimensione della quotidianità, e ancorando l’esperienza della vita comunitaria al contesto socio culturale ed alla storia del territorio.

La condivisione insegna a diffidare dalle standardizzazioni dei metodi, dalle forme inflessibili degli interventi, dalle monolitiche organizzazioni dei servizi.

La proposta educativa è centrata sulla pedagogia della relazione, più che su una pedagogia dei modelli o una pedagogia delle regole.

La tensione presente nell’essere in relazione implica una costante ricerca di sintesi tra contenuti apparentemente contraddittori.

La relazione con persone in difficoltà esige un rapporto educativo che:

- sia consapevole della disuguaglianza che nasce da bisogni a cui non sono state date risposte ;

- sa che la reciprocità della relazione presuppone la risposta al bisogno dell’altro ;

- conosce i rischi che la situazione presenta: il desiderio di onnipotenza, il coinvolgimento emotivo, la possibilità di manipolazione;

- utilizza tecniche e strumenti a patto che vengano salvaguardate le condizioni qualificanti la proposta;

si pone come persona in relazione prima che come tecnico, ma allo stesso tempo è cosciente dei limiti della semplice testimonianza di solidarietà, per quanto attendibile sia;

- accetta i momenti di conflitto che nascono dalla fermezza, con attenzione a non pregiudicare la relazione;

- sa che ogni progetto educativo richiede, pur nella provvisorietà, di fissare alcuni obiettivi, raggiungibili per tappe successive attraverso strumenti da calibrare ogni volta.


La modalità di intervento si esplica nel lavoro di équipe, che significa rispettarsi l’un l’altro come persone e come ruolo, integrare le conoscenze, produrre modalità di vivere, comunicare, lavorare sotto il segno della socialità e non dell’individualismo.

La formazione diventa la rielaborazione dell’esperienza e apprendimento teorico verificato nel concreto. A quella che è la formazione specifica e di base degli operatori si collegano strumenti specifici come la supervisione, il confronto organizzato e permanente, l’aggiornamento.
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